↘ c u r i o s i t à

→s i g n i f i c a t o del n o m e:
→t r a t t i d i s t i n t i v i:
→a b i l i t à e p o t e r i:
→i n f o sulla f a m i g l i a:
→c o n o s c e n z e nel g d r:

↘ m e n s s a n a i n c o r p o r e s a n o

→d e s c r i z i o n e del c a r a t t e r e:
Non mi si può certo definire un tipo remissivo: mi piace l'autorità, imporre il mio parere sugli altri, anche se cerco di trattenermi il più possibile per non risultare antipatico al prossimo. La maggior parte del tempo ho sigaretta e birra in mano, sono scontroso e rispondo male. Mi piace la compagnia, ma non disdegno qualche momento di solitudine, soprattutto nei vicoli e nei luoghi bui. A volte trovo indispensabile sparire per chiarirmi le idee, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni importanti. Sono un tipo piuttosto sarcastico, ma anche su questo fronte cerco di trattenermi: so bene che l'ironia non ha mai toccato il cuore di nessuno. Sono tremendamente egocentrico, sbruffone e testardo. Suono la chitarra acustica, ma non troppo spesso.

→d e s c r i z i o n e del f i s i c o:
Capelli castani e ricci, ci passo spesso le dita per riavviarli. Ho occhi verdi e un fisico piuttosto slanciato e asciutto. Ho le spalle piuttosto larghe e un sorriso smagliante. Il naso è leggermente paffuto, ma s'addice al mio viso, che ha zigomi piuttosto affilati e pronunciati.

↘ la s t o r i a è un grande p r e s e n t e, e mai solamente un
p a s s a t o.

Vengo da New York, la città che non dorme mai. Forse è per questo che vivo soprattutto di notte, che preferisco il buio alla luce. Mia madre, la mia sorellina ed io viviamo in un appartamento in centro, insieme al compagno di mia mamma. Un azionista, di quelli che giocano in borsa. Uno schifo d'uomo, uno schifo di vita. Ho passato la mia vita per strada, ignorando i soldi che mia madre mi passava.. Una sera, in una discoteca del centro, Lei. Una bellezza dagli occhi blu, che beveva una birra chiara e scuoteva il culetto come se non ci fosse stato un domani. Abbiamo preso fuoco istantaneamente. Katherin è folle, ribelle, bella. Forse la amo. È una fiamma e io ci gioco.. Per quanto ancora, non lo sappiamo. Per adesso, le cose funzionano.. Tranne quando non abbiamo dosi a sufficienza: quando la roba manca, Kath diventa isterica e io nervoso, insopportabilmente arrabbiato. La amo, più ci penso più me ne convinco. Ci hanno beccato una sera nel Bronx, con ancora in mano la refurtiva: bottiglie di vodka e rum, nelle tasche troppi grammi di marijuana per farcela passare liscia. Kath rideva, sprezzante, anche mentre i lampeggianti della polizia si avvicinavano. Ha stampato un bacio all'uomo che l'ha ammanettata. La amo, forse ne sono proprio sicuro. O forse siamo semplicemente disfunzionali, sbagliati.. Ma siamo insieme. Ora siamo a Silent Lake, ed è tutto da vedere.

↘ nome personaggio e provenienza